MONTEFALCO
STORIA
La sua posizione incantevole sopra le valli del Clitunno, del Topino e del Tevere, e il suo panorama che guarda da Perugia a Spoleto, ha regalato a Montefalco l’appellativo di “Ringhiera dell’Umbria” sin dal 1568.
La città ha una storia molto antica, con tracce che risalgono agli Umbri, ma fu con l’Impero Romano che il colle si popolò e di questo periodo rimangono resti epigrafi e scultorei conservati nel Museo Comunale e nel Chiostro di San Fortunato.
Durante il Medioevo era chiamata Coccorone mentre assunse definitivamente il nome di Montefalco nel XIII secolo durante il soggiorno dell’Imperatore Federico II di Svevia forse in onore di uno dei falchi del sovrano.
Durante il Rinascimento visse un periodo di floridezza culturale ed economica, fu per breve tempo governata da Niccolò Maurizi da Tolentino, che ne riorganizzò l’amministrazione e suddivise il territorio in quattro quartieri, ma tale periodo fu bruscamente interrotto nel 1527 quando Montefalco fu presa e saccheggiata dalle Bande Nere di Orazio Baglioni e a cui inevitabilmente seguì un lungo periodo di crisi economica.
Nel 1848 Montefalco ottenne da Papa Pio IX l’ambito titolo di città.

COSA VEDERE
Chiesa-Museo San Francesco (XIV sec.)
Palazzo del Comune (XIII-XIV sec.)
Chiesa S. Lucia (XII sec.)
Chiesa di Sant’Agostino (XIII sec.)
Chiesa di Sant’Illuminata (XIV sec.)
Chiesa di Santa Chiara da Montefalco
Convento di San Fortunato (V sec.)
BEVAGNA
STORIA
Bevagna, conosciuta anticamente con il nome di Mevania, si trova nella valle umbra, alle estreme propaggini dei Monti Martani.
Le prime notizie storiche risalgono alla conquista romana dell’Umbria, anche se sono state ritrovate tracce fin dall’età del ferro.Bevagna, già in epoca romana, sorgeva sull’antica via consolare Flaminia, e per questa ragione ricoprì una posizione centrale nella viabilità romana che ne determinò, insieme ai fiorenti scambi commerciali mediante le sue vie fluviali, la floridezza fino al III secolo d.C.
Fu sede vescovile dal III-IV secolo al IX secolo, quando la città fu distrutta dai longobardi. Nel 1152 Federico Barbarossa la espugnò e incendiò, nel 1249 fu distrutta dal Conte d’Aquino e nel 1375 da Corrado Trinci. Dal 1554 al 1860 la città passa definitivamente sotto il dominio della Chiesa di Roma. Nel 1825 riceve da Leone XIII il titolo di città.

COSA VEDERE
Piazza Filippo Silvestri
Palazzo dei Consoli (XIII sec.)
Chiesa di San Silvestro (XII sec.)
Chiesa di San Michele Arcangelo (XIII sec.)
Tempio romano (II sec. d. C.)
Mosaico delle Terme Romane (II sec. d.C.)
GUALDO CATTANEO
STORIA
Anticamente chiamato Gualdum Captaneorum, questo antico castello che sorge tra la valle umbra e la valle tiberina bagnata dal Tevere, fu fondato nel 975 d.C. ad opera del conte germanico Edoardo Cattaneo.
Per la sua posizione geografica strategica, nel corso dei secoli, fu più volte conteso sia da Foligno che da Spoleto.

COSA VEDERE
Rocca (XV sec.)
Itinerario dei 9 castelli: Pozzo, Cisterna, Marcellano, Saragano, Ceralto, Barattano, Torri, San Terenziano, Grutti.
GIANO DELL’UMBRIA
STORIA
Il castello di Giano, deve probabilmente il suo nome alla divinità romana: Janus. Il primo documento scritto che testimonia l’esistenza del luogo risale al 760 d.C. al tempo di Desiderio, re dei Longobardi.
Del periodo romano resta il ricordo dell’importante necropoli di Montecerreto andata distrutta. Soggetta a fasi alterne talora alla Chiesa talora all’Imperatore, verso la fine del XII secolo passò nelle mani di una famiglia feudataria locale: i Nobili Signori di Giano che sottomisero i castelli di Castagnola e Montecchio.
Concesso nel 1247 dal cardinale Legato Raniero Capocci al Comune di Spoleto il castello, verso l’anno 1250, si eresse a Comune rurale. Sottoposto agli Atti di Todi (1383), ai Trinci di Foligno fino al 1439, a Matteo Fieschi conte di Lavagna (1455), ancora a Spoleto (1478), poi a Maurizio Cibo (1489-90), a Severo Minervio (1514) quindi a Lorenzo Cibo che nel 1529 lo alienò al Comune di Spoleto; tuttavia i Gianesi, nel 1532, si ribellarono apertamente contro lo stesso: i fautori della rivolta, trasferiti in città, furono impiccati sulle finestre del Palazzo del popolo.
Durante la Repubblica (1798) e l’ Impero francese (1810-14) il castello fu eretto a Libero comune con giurisdizione su Montecchio, Castagnola, Morcicchia, Moriano e Colle del Marchese; tale grado, ad esclusione di Colle del Marchese, gli fu riconosciuto con la Riforma amministrativa dello Stato pontificio e nel 1860 con l’avvento dell’Unità d’Italia. Nel 1927 il Comune di Giano, unitamente ad altri limitrofi, fu aggregato a quello di Spoleto, ma nel 1930 riconquistò la sua indipendenza giurisdizionale.

COSA VEDERE
Palazzo municipale (XII-XIII sec.),
Chiesa parrocchiale di S. Michele Arcangelo (XIII sec.),
Chiesa della Madonna delle Grazie (nucleo antico XIII sec., rifacimento 1790)
Antica cisterna della publica aqua
CASTEL RITALDI
STORIA
Il Comune di Castel Ritaldi nasce dalla fusione di tre borghi medioevali, Colle del Marchese, Castel S.Giovanni e lo stesso Castel Ritaldi, dove nel XI secolo risiedeva un visconte che esercitava poteri amministrativi su un territorio denominato “Normandia” e che comprendeva altri numerosi Castelli limitrofi.
Tra il XII^ ed il XV^ secolo tutti i castelli furono coinvolti nelle vicende che videro contrapposti il potere imperiale e quello della Chiesa, fino a quando rimasero definitivamente soggetti a quest’ultimo.
Nel 1499 Castel Ritaldi vide la visita di Lucrezia Borgia, all’epoca governatrice di Spoleto che così volle sottolineare la lealtà del castello. Agli inizi del 1600 prese vigore, con la coltivazione dell’olivo, la vita agricola.

COSA VEDERE
Colle del Marchese
Pieve di San Giorgio
Santuario della Madonna (Loc. La Bruna)
SAGRANTINO DI MONTEFALCO DOCG
STORIA
Il Sagrantino di Montefalco è un vitigno autoctono che nasce e cresce nelle colline dei comuni di Montefalco, Bevagna, Gualdo Cattaneo, Giano dell’Umbria e Castel Ritaldi.
Ha una storia molto antica anche se non esistono documenti ufficiali in cui sia riportato chiaramente il vino Sagrantino prima del 1500.
Lo storico Plinio Il Vecchio, nella sua Naturalis Historia, cita una varietà di uva chiamata Itriola, coltivata nelle terre intorno a Mevania, note antico di Bevagna, ma non ci sono prove storiche che si tratti proprio del vitigno del Sagrantino. Nell’Archivio Storico del Comune di Montefalco sono custoditi documenti che parlano di terre coltivate a vigna già nel 1088; nel 1540 un’ordinanza comunale fissava ufficialmente la data per l’inizio della vendemmia, ma è finalmente in un documento del 1598, conservato all’Archivio Notarile di Assisi, che viene citato il Sagrantino.
Nei primi dell’Ottocento, l’area di Montefalco e dintorni, è citata dallo storico Serafino Calindri, come la zona dove si producono alcuni dei migliori vini dello Stato Pontificio e nel 1925, alla Mostra enologica dell’Umbria, Montefalco è definito il centro vinicolo più importante della regione.
Durante gli anni della guerra il vitigno rischia la scomparsa, ma negli anni Sessanta, alcuni vignaioli lo riportano in auge, fino al 1979 quando il Sagrantino di Montefalco ottiene la denominazione DOC e poi nel 1992 quella di DOCG.

CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE
Vino pieno, alcolico, dai tannini poderosi e persistenti.
Colore: rubino scuro
Al naso: amarene, piccoli frutti di bosco, note terrose, fiori rossi, anice stellato
Al palato: pieno, caldo e di ottima persistenza.

ABBINAMENTI
Sagrantino secco: Tartufo, carni alla griglia, cacciagione, zuppe, formaggi stagionati.
Sagrantino passito: biscotti, cioccolato, formaggi stagionati.

CALENDARIO MANIFESTAZIONI
OTTOBRE
MONTEFALCO / Festa dei Nonni (02/10)
NOVEMBRE
CASTEL RITALDI / Frantoi Aperti (1-30/11)
CASTEL RITALDI / Frantotipico (8-9-10/11)
GIANO DELL’UMBRIA / Frantoi Aperti e Mangiaunta (4-5/11)
GIANO DELL’UMBRIA / Le vie dell’olio e Festa della Frasca (25-26/11)
GUALDO CATTANEO / Sapere di pane Sapere di olio (3-4-5/11)
DICEMBRE
MONTEFALCO / C’era una volta a Natale (08/12 – 07/01)
MONTEFALCO / Merry Sagrantino
GUALDO CATTANEO / Presepe Vivente di Marcellano (25/12 – 06/01)